La fede ci apre a Dio
La Coroncina della Divina Misericordia
Si usi la corona del Rosario
In principio: Padre Nostro, Ave Maria, Credo.
Sui grani maggiori del Rosario:
Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo.
Sui grani minori:
Per la sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.
Alla fine della corona per tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
*
La tua Misericordia
Viene il giorno, Signore, in cui la nostra miseria incontrerà la tua Misericordia.
Viene il giorno, Signore, in cui la nostra povertà incontrerà la tua Ricchezza.
Viene il giorno, Signore, in cui la nostra strada incontrerà la tua Dimora.
Viene il giorno, Signore, in cui le nostre lacrime incontreranno il tuo Sorriso.
Viene il giorno, Signore, in cui la nostra gioia incontrerà il tuo Cielo.
Viene il giorno, Signore, in cui la tua Chiesa incontrerà il tuo Regno.
Sii benedetto, o Padre, per quel giorno in cui i nostri occhi incontreranno finalmente il tuo Sguardo che vede nel segreto!
*
Atto di Dolore
Padre buono, ho bisogno di te,
conto su di te per esistere e per vivere.
Nel tuo Figlio Gesù mi hai guardato ed amato.
Io non ho avuto il coraggio di lasciare tutto e di seguirLo
e il mio cuore si è riempito di tristezza,
ma tu sei più forte del mio peccato.
Credo nella tua potenza sulla mia vita,
credo nella tua capacità di salvarmi così come sono adesso.
Ricordati di me. Perdonami!
*
Come Abramo
Come Abramo io ho lasciato tutto, o Signore,
e non ho più residenza quaggiù.
Ma tu adesso dammi per dimora la tua misericordia, o Signore.
*
«Mangia il tuo pane con gioia»
O Dio, nostro Padre, tu dici a ciascuno di noi:
«Mangia il tuo pane con gioia!». Ebbene, noi ti preghiamo:
Da’ a ogni uomo, col suo pane quotidiano, la sua porzione di gioia e di felicità
perché ti riconosca come Dio e ti ami come Padre.
*
Clicca qui: insieme a Papa Francesco preghiamo la Vergine Maria,
madre della nostra fede.
La fede ci fa parlare a Dio come se fosse un uomo.
La fede non illumina soltanto il credente; è un faro che illumina tutti.
L’umiltà è la prima mèta della fede.
Quando si è privi di fede si è privi di tutto.
Perdere la fede vuol dire perdere il significato della vita e la ragione di vivere.
La fede trasforma la nostra esistenza.
La fede fa dire sì a ciò che non si comprende.
Nella fede noi possiamo lasciarci afferrare dalla misericordia di Dio.
La fede è una conquista ed è dolorosissima.
La fede fa prodigi.
La fede sfocia nell’amore
L’eroismo della fede deve formarsi tra le difficoltà.
Basterebbe un grido di fede, ma di tutta la terra perché Satana e i suoi esecutori cadessero sconfitti.
La fede presuppone speranza sicura. La speranza precede la carità e la prepara.
La fede è vedere l’invisibile, toccare l’intangibile, udire l’inaudibile.
Il primo atto della nostra vita in Dio è la fede.
Solo la fede riempie il nostro vuoto esistenziale; e la fede è legata alla felicità.
La fede è un atto che innalza e dilata l’uomo e promuove la sua personalità.
L’uomo domina il suo presente solo con la fede.
La fede si deve invocare ogni giorno con suppliche e preghiere.
La fede è uno slancio interiore dello spirito.
La fede rende Dio trasparente in un’anima, rende l’anima come un cristallo.
L’amore umano, ravvivato dalla fede in Dio ha una fiamma continua.
Chi nasconde la sua fede corre il rischio di perderla.
L’umiltà apre alla fede. Condizione base della fede è l’umiltà; senza umiltà non c’è fede.
La persona che ama e che ha fede accoglie in sé la gioia e la luce della vita.
La carità ha le sue radici nella fede.
Chi ha molta fede ha poca paura. Chi ha poca fede ha molta paura. Chi ha tutta fede ha niente paura.
Fede in Gesù vuol dire aprirsi a Lui.
La fede è credere, aver fiducia in Dio, nonostante le apparenze.
(Don Carlo De Ambrogio)