L’umiltà
La vita cristiana è prima di tutto una vita di comunità. Vi è forse qualche altro ambiente più privilegiato per dispiegare «l’immensità della carità?». Ora, la prima componente della vita comunitaria è l’umiltà. Chi non sa infatti che la rovina di ogni vita in gruppo è l’ambizione, la pretesa, il desiderio di imporre il proprio punto di vista?
L’umiltà è l’arte di rimanere al proprio posto, a quel posto che le nostre attitudini, gli avvenimenti e le indicazioni di coloro che hanno la responsabilità dell’insieme, ci aiutano a riconoscere e a individuare.
Vi è un debito che non giungeremo mai a saldare: quello del nostro amore vicendevole (13,8). Ogni cristiano è un eterno debitore verso il prossimo. Chi può infatti lusingarsi d’aver amato l’altro come Cristo ci ha amati? Chi non deve ogni giorno perdonare?
Basta amare. Non si sarà mai paghi, perché Dio non cessa mai d’amare e non cessa di donarci continuamente Ia possibilità di un amore più grande. Più che mai, constata san Paolo, è l’ora dell’amore; solo l’amore può affrettare la venuta trionfale del Signore.
Da Tutto Paolo di don Carlo De Ambrogio