Tu seguimi!
Va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri… Poi vieni e seguimi! (Mc 10)
La chiamata di Dio! Dio chiama per mandare in un paese straniero che è la nostra vera patria. Occorre partire senza sapere dove si va; occorre donare fiducia alla chiamata di Dio. Durante gli anni giovanili, quanti appelli! Appelli seducenti, chiamate che tentano di distogliere, richiami di tutti i sensi, da tutte le parti. L’animo giovanile è bombardato di appelli, di chiamate, di inviti, di seduzioni.
Lasciate emergere nel vostro cuore la chiamata più splendida, quella di Dio. La più splendida, la più lieta, la più felice avventura di un’anima giovanile è l’incontro con Gesù.
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Maria di Betania, prese una libbra di profumo di nardo autentico, costosissimo; unse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli; e la casa si riempì della fragranza di quel profumo (Gv 12,3).
Gesù chiede la donazione del cuore. Occorre sprecare se stessi. “Le anime che si danno a Dio, sono come un lago alpino. Il lago, calmo e immobile, guarda nel cielo e il cielo guarda nel lago” (Solzenicyn). Il mondo ha bisogno di spreco di amore, di sciupio di amore; e la creatura più adatta a donare amore è la donna. E’ lei che ha un cuore che si dona. Maria, Madre di Gesù, fu l’adoratrice perfetta del Padre, della Trinità.
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Gesù si volse e vide che lo seguivano… Rabbi dove abiti? Venite a vedere! (Gv 1,38-39).
La vocazione nasce da questo sguardo di Gesù. Quando una persona fissa lo sguardo su un’altra vuol dire che la carica di amore. Fissare lo sguardo intensamente, vuol dire far fluire in quella persona l’amore.
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Rimasero con lui quel giorno (Gv 1, 39).
La chiamata di Gesù non è una chiamata a un impegno, ma una chiamata alla gioia. Se c’è questa gioia l’impegno diventa facile. E l’impegno è: annunciare Gesù!
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Era circa l’ora decima, le quattro del pomeriggio (Gv 1, 39).
L’incontro con Gesù non si può più dimenticare; è un incontro che sconvolge tutta l’esistenza, è la scoperta e l’avventura più meravigliosa che si possa immaginare. Un’anima giovanile ne viene folgorata; sente penetrare in sé una corrente ad alta tensione che l’illumina tutta, perché Gesù è la luce.
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Che importa a te? Tu seguimi! (Gv 21,22).
Ci pensa Gesù. A noi tocca seguire lui. Quanto più seguiremo lui, staremo con lui, diffonderemo la sua Parola, tanto più Gesù penserà ai nostri cari, a tutti. “Tu seguimi!”. E’ l’ultimo invito del Vangelo di san Giovanni: stare con Gesù. Gesù ha un fascino irresistibile, ci porta sull’altra riva, ci dà una certezza immensa, ci ricolma di gioia.
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Commenti di don Carlo De Ambrogio*
PREGHIERA DEI CONSACRATI E DELLE CONSACRATE
Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, Padre del Signore nostro Gesù Cristo e Padre nostro, accogli la preghiera che ti rivolgiamo. Guarda con benevolenza il nostro desiderio di bene e aiutaci a vivere con passione il dono della vocazione.
Tu, Padre, che per un disegno gratuito di amore ci chiami, nella stabilità o nell’itineranza, a cercare nello Spirito il Tuo volto, fa’ che portiamo in noi la memoria di Te sia fonte di vita nella solitudine, nella fraternità, per essere nelle storie del nostro tempo, riflesso del Tuo amore.
Cristo, Figlio del Dio vivente, che hai camminato sulle nostre strade casto, povero e obbediente, nostro compagno nel silenzio e nell’ascolto, custodisci in noi l’appartenenza filiale come fonte d’amore. Fa’ che viviamo il Vangelo dell’incontro: aiutaci ad umanizzare la terra e a creare fraternità, portando insieme le fatiche di chi è stanco e non cerca più, la gioia di chi attende, di chi ha cercato, di chi custodisce segni di speranza.
Spirito Santo, fuoco che ardi, illumina il nostro cammino nella Chiesa e nel mondo. Donaci il coraggio dell’annuncio del Vangelo e la gioia del servizio nella ferialità dei giorni. Apri il nostro spirito alla contemplazione della bellezza. Custodisci in noi la gratitudine e lo stupore per il creato, fa che riconosciamo le meraviglie che Tu compi in ogni vivente.
Maria, Madre del Verbo, veglia sulla nostra vita di uomini e donne consacrati, perché la gioia ricevuta dalla Parola riempia la nostra esistenza e il tuo invito a fare quanto il Maestro dice (cf Gv 2,5), ci trovi operosi interpreti nell’annuncio del Regno. Amen (Papa Francesco).